Finito
il tempo degli annunci, delle attese, della trepidazione. Ma è finito
anche il tempo degli ex, di pensare al passato e guardarsi le spalle.
Aurelio De Laurentiis fa sul serio, e chiamando Rafa Benitez sulla
panchina del Napoli ha mandato un messaggio chiaro....
ALTRO CHE
TWIT. Altro che Twitter, l’arrivo dell’allenatore spagnolo è il modo più
limpido per comunicare la voglia di costruire davvero una squadra
vincente. E stavolta le chiacchiere e i proclami non servono. Mai e poi
mai Benitez avrebbe accettato di lanciarsi in questa avventura senza le
necessarie garanzie. Del resto, la prima cosa che il presidente del
Napoli gli ha chiesto è di guidare una squadra competitiva, e
possibilmente vincente. Campionato e Champions, con l’obiettivo di far
bene entrambe le competizioni.
PAROLE CRISTALLINE. E Benitez mai
sarebbe tornato in Italia senza le necessarie garanzie: gli è andata
molto male con l’Inter, dove il Moratti del dopo Mourinho gli promise
acquisti mai arrivati. Le cose andavano male e Rafa si stufò. A dicembre
ostentò la sua delusione, accusando il presidente di non aver
rispettato i patti: «Ho chiesto due esterni, non li ho avuti, come si fa
a ottenere i risultati che tutti vogliono?». Diceva Benitez ai
giornalisti dopo le partite dei nerazzurri. E fu così che si fece mandar
via, chiudendo un’esperienza negativa, dove però riuscì comunque a
vincere qualcosa. Una Supercoppa italiana e un Mondiale per club, dove
però perse la Supercoppa europea. E la scorsa estate ci provò anche la
Sampdoria. Garrone lo ha corteggiato, portandolo a Genova. Gli parlò di
ambizioni europee nonostante l’arrivo dalla Serie B. Benitez scrutò la
rosa dei doriani ed esaminò i programmi della società. «Presidente, con
questa squadra ci salviamo. Altro che accesso in Europa League». E poi
arrivederci e grazie. Nonostante fosse un Benitez non più in auge,
rifiutò l’avventura a Genova perché non vide le premesse giuste.
PATTI
CHIARI. E col Napoli e De Laurentiis è accaduta la stessa cosa. Il
presidente azzurro gli ha sottoposto la rosa, gli acquisti che la
società ha progettato, e naturalmente gli obiettivi. De Laurentiis ha
parlato di voler vincere, o quantomeno andarci vicino. Benitez, che pur
non ha mancato di esprimere qualche perplessità sulla qualità
complessivo dell’organico ha chiarito subito le cose: «Va bene, ma
bisogna alzare il tetto ingaggi. Non tanto, ma un poco». Questa la
direttiva lanciata dall’ormai ex allenatore del Chelsea. E il discorso
di Cavani non c’entra. Benitez non mette le mani avanti. Si può far
bene, secondo lui, anche senza il bomber di Salto. Ma con gli attuali
stipendi non sarà facile. Quindi, prima dei nomi le garanzie di ingaggi
all’altezza delle ambizioni. Oggi il Napoli è fermo a 2,2 milioni di
euro. De Laurentiis è disposto ad arrivare a 3 milioni, forse anche 3,2.
Ecco gli stipendi pronti per i nuovi arrivi, senza dimenticare i
rinnovi dei big. Per Cavani, la sola eccezione. Fonte: giovanni scotto, ilroma
LEGGI ANCHE: