Utile netto record di 14,7 milioni di euro, il
risultato prima delle imposte è positivo per € 26,3 milioni. Nella stagione 2011/12
la Champions League tra diritti TV e incassi da botteghino
ha apportato ricavi per circa 37,3 milioni di euro...
La società “S.S.C. Napoli S.p.A.” ha chiuso il bilancio
2011/12 con un utile netto record di 14,7 milioni di euro, al netto di
imposte per € 11,6 milioni e ammortamenti per € 31,6 milioni, con un
minimo apporto di plusvalenze (3,2% dei ricavi). E’ quanto emerge
dall’analisi dei “conti” dell’SSC Napoli compiuta dal
commercialista Luca Marotta, esperto in bilanci di società sportive (con
particolare attenzione a quelle di calcio). E’ l’ennesimo gol, questa
volta sul fronte finanziario, realizzato dalla gestione De Laurentiis,
sempre più in linea, tra l’altro, con i parametri imposti dal luglio
2011 dall’Uefa sul terreno del Fair play finanziario. Un bilancio più
che invidiabile anche da parte di altri top club italiani, a partire per
esempio dall’Inter, che, nonostante professi l’austerity, non riesce
proprio a ritornare in territorio “attivo”.
Gli indicatori della gestione economica sono ottimi. Il
risultato prima delle imposte è positivo per € 26,3 milioni, il valore
della produzione ha raggiunto un livello record pari a € 155.929.550. Il
margine operativo lordo (EBITDA) è positivo per € 57,8 milioni. Già il
2010/11 era stato caratterizzato da risultati record con un utile netto
di € 4,2 milioni e un valore della produzione di € 131,5 milioni. I
brillanti risultati raggiunti, a detta degli amministratori, confermano
la validità della scelta gestionale del “progressivo consolidamento
della prima squadra e della società”. In altri termini si è scelto di
operare con la logica del “passo dopo passo” e, pur perseguendo tale
logica, la società riesce a coniugare condizioni di equilibrio economico
– finanziario con buoni risultati sportivi. Invero, la stagione 2011/12
ha risentito positivamente della partecipazione della prima squadra
alla UEFA Champions League, che tra diritti TV e incassi da botteghino
ha apportato ricavi per circa 37,3 milioni di euro.
La continuità aziendale.
Gli amministratori hanno redatto il bilancio in base al
principio della continuità aziendale. La società Bompani Audit S.r.l. ha
certificato il bilancio e non ha mosso alcun rilievo al riguardo. Nella
Relazione del Collegio Sindacale si è attestato che le operazioni
deliberate ed eseguite sono state improntate a principi di corretta
amministrazione e tali da non implicare rischi per la continuità
aziendale. In sintesi S.S.C. Napoli S.p.A. è in grado di far
fronte nel futuro agli impegni finanziari presi, anche perché è una
società che produce utili da sei esercizi consecutivi e non è indebitata
dal punto di vista finanziario.
La struttura dell’attivo.
Il totale dell’attivo è aumentato di € 28,1 milioni assestandosi
a € 138,2 milioni. Il 40,8% delle attività è costituito da
immobilizzazioni. Le immobilizzazioni materiali sono trascurabili,
essendo pari a € 385 mila, e non includono infrastrutture sportive. Tale
particolare, può dare argomentazioni a sostegno della tesi che afferma
che le squadre italiane, in passato (soprattutto anni ’90), godevano di
un vantaggio competitivo perché non investivano nelle infrastrutture
sportive di proprietà, ma solo nella rosa dei calciatori.
Tra le immobilizzazioni immateriali è esposto l’avviamento per
un valore contabile netto di € 4.215.385, con un costo storico di 19,5
milioni. L’avviamento è stato iscritto, con il consenso del Collegio
Sindacale, per l’ammontare effettivamente pagato a tale titolo
nell’ambito dell’acquisto del ramo d’azienda dal fallimento della S.S.
Calcio Napoli S.p.A. Il costo è stato ammortizzato considerando un periodo di recupero pari a dieci anni.
La voce “Concessioni, licenze, marchi e diritti simili”,
compresa tra le immobilizzazioni immateriali, ammonta a € 2.843.545, con
un costo storico di € 13.172.768 e riguarda l’acquisto dei marchi
sociali, della denominazione e altri segni distintivi, dei trofei ed
agli oneri accessori che hanno caratterizzato l’acquisto del ramo
d’azienda dal fallimento della S.S. Calcio Napoli S.p.A. nonché all’acquisto di licenze d’uso di software standardizzato.
L’attivo circolante rappresenta il 59,2% dell’attivo e le
notevoli disponibilità liquide, pari a € 26,7 milioni, incidono per il
19,4% sul totale dell’attivo.
Il Valore della Rosa.
I diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori sono pari a
€ 48,2 milioni (€ 43,5 milioni nel 2010/11). L’incremento di € 4,7
milioni è dovuto a investimenti per € 39.314.000, a cessioni per un
valore contabile residuo di € 7 milioni, ammortamenti per € 27,6
milioni. Nel 2010/11, per tali diritti pluriennali sono stati investiti
€ 33.822.621 e nel 2009/10 € 54.650.000.
Nel bilancio della S.S.C. Napoli S.p.A., a partire
dall’esercizio chiuso al 30 giugno 2008, i diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori sono ammortizzati “a quote decrescenti”.
Pertanto la maggior parte dell’ammortamento è concentrato nel cosiddetto
“periodo protetto”, che ha una durata di due anni per i calciatori
acquistati con 28 anni compiuti, e di tre anni per i calciatori con meno
di 28 anni all’atto della sottoscrizione del contratto. L’ammortamento
“a quote decrescenti” permette di limitare l’esposizione in bilancio di
ingenti minusvalenze, successivamente al termine del “periodo protetto”.
Tra gli acquisti effettuati emergono: Dzemaili Blerim (Parma) per € 9 milioni, Britos (Bologna) per € 9 milioni, Inler Gokan (Udinese) per € 8,8 milioni; Goran Pandev (Inter) per € 7,5 milioni.
Tra le cessioni spiccano: Ruiz Torres Victor, ceduto per € 8
milioni al Valencia, con un valore contabile di € 4,3 milioni e una
plusvalenza di € 3,7 milioni; Sosa, ceduto per € 1,9 milioni al
Metalist, con un valore contabile di € 1,4 milioni; Mannini, ceduto al
Siena per € 900 mila.
I crediti da compartecipazioni ex articolo 102 NOIF ammontano a €
451.600 e riguardano principalmente la compartecipazione di Mannini col
Siena per € 450 mila.
I debiti da compartecipazioni ex articolo 102 NOIF ammontano a €
1.500.000 e riguardano la compartecipazione di Dumitru con l’Empoli.
Potremmo stimare, al 30 giugno 2012, un valore contabile della rosa, comprensiva di Lavezzi,
pari a € 47,2 milioni, che è molto al di sotto del valore di mercato.
Si pensi che il sito Transfermarkt stima attualmente il valore della
rosa del Napoli in € 187.650.000.
Per avere un’idea delle plusvalenze potenziali, basti pensare ai seguenti giocatori in rosa al 30 giugno 2012: Cavani con un valore contabile residuo di € 7,2 milioni (costo storico € 12 milioni); Lavezzi con un valore contabile netto di € 314.766 (costo storico € 5.829.000); Hamsik con un valore contabile netto di € 355.400 (costo storico € 5,5 milioni). Pandev e Inler non risultano ammortizzati perché acquistati nel giugno 2012.
Dopo la chiusura dell’esercizio il Napoli ha effettuato cessioni, tra cui Lavezzi, per un valore di € 32 milioni, conseguendo una plusvalenza di € 31,6 milioni.
Il Patrimonio Netto.
Il Patrimonio Netto è positivo e ammonta a € 44.025.810 (€
29.305.052 nel 2010/11). Rispetto al 30 giugno 2011, risulta in aumento a
causa dell’utile dell’esercizio, che l’Assemblea ha deciso di non
distribuire e accantonare a riserva. Essendo non negativo è conforme a
quanto richiesto dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
I mezzi propri finanziano il 31,86% del totale delle attività e il 78,12% delle immobilizzazioni.
La struttura delle Passività.
Rispetto ad altri bilanci di squadre di calcio, quello del Napoli
si differenzia per il fatto che espone la voce ratei e risconti passivi
con saldo zero. In tale voce affluiscono in special modo i ricavi
anticipati, ossia quei proventi inerenti alle stagioni future e già
incassati. Tuttavia, tra i debiti nella voce acconti, pari a € 12,4
milioni, sono evidenziate anticipate fatturazioni inerenti quote
proventi diritti TV per la stagione 2012/13 per € 11.716.679.
Il totale dei debiti è pari a € 93,1 milioni (€ 79,7 milioni nel
2010/11) e risulta in aumento del 16,8%. L’importo maggiore riguarda i
debiti verso Enti Settore Specifico per € 43,3 milioni (€ 41,7 milioni
nel 2010/11). Da sottolineare l’assenza di debiti bancari. I debiti
verso la controllante pari a € 12,3 milioni, sono dovuti principalmente
al meccanismo del consolidato fiscale. I debiti finanziano il 67,4%
dell’attivo.
La Posizione Finanziaria Netta.
Utilizzando il criterio del Fair Play Finanziario, alla
posizione finanziaria netta che è positiva, bisogna aggiungere il saldo
tra crediti e debiti con i club.
La posizione finanziaria netta è positiva per € 22,8 milioni,
poiché le disponibilità liquide ammontano a € 26,7 milioni e l’unico
debito finanziario è un finanziamento soci di € 3,9 milioni.
I crediti verso società calcistiche per trasferimento calciatori
ammontano a € 17,3 milioni. Gli importi maggiori riguardano: il credito
per la cessione di Quagliarella alla Juventus ammontante a € 7 milioni e
quello per la cessione di Ruiz al Valencia ammontante a € 5,5 milioni.
I debiti verso società calcistiche per trasferimento calciatori
ammontano a € 42,7 milioni. Gli importi maggiori riguardano: l’Udinese
con € 8,8 milioni per Inler e € 1 per Denis; il Palermo con € 8 milioni per Cavani; l’Inter con € 7,5 milioni per Pandev; Bologna con € 6 milioni per Britos.
In sintesi, la posizione finanziaria netta è inferiore ai ricavi
ed è conforme a quanto stabilito dal regolamento UEFA sul Fair Play
Finanziario.
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