Dopo tre mesi, tuttavia, mi sono abituato a vivere qui: ho anche la
fortuna di avere al mio fianco la mia compagna con sua figlia e questo
mi sta aiutando molto. E' ancora presto, però, per le nozze e per i
figli. Devo dire che le pizze di qui sono veramente buonissime, ma ho
mangiato pizze in molte parti di Spagna che erano allo stesso livello.
Mi manca la famiglia, i miei amici e Motril. Soprattutto sento la
nostalgia di mio fratello Juanmi che adesso gioca in Bolivia. Devo dire però che con il calore dei tifosi napoletani la distanza si fa più corta.
Qui il calcio è religione. Non smettono mai di fermarti in strada per chiederti foto ed autografi,
per abbracciarti ed incoraggiarti. Questo è un plus per un calciatore
che gioca a Napoli. Per quanto concerne la situazione economica
spagnola, mi fa male vedere amici e parenti preparati e con titoli di
studio dover lavorare di notte in un bar per guadagnare qualcosa.
Desidero e prego affinchè il paese si rialzi presto. Noi calciatori
abbiamo una vita economicamente florida ma non siamo in un mondo
parallelo, anche a noi cerchiamo di stare attenti in periodi come
questo. Spendiamo meno, cerchiamo di risparmiare, non si può sapere cosa
riserva il futuro. Voglio che i figli che avrò possano avere una buona
vita, mi hanno insegnato che prevenire è meglio che curare. E faccio
così.
Perchè ho lasciato il Real? Nonostante giocassi qualche
minuto non lo facevo con costanza, la decisione comunque è stata dura.
Ma è un salto in avanti per la mia carriera, anche se ho dovuto lasciare
il club della mia vita, che sempre porterò nel cuore. Il mio amore per il calcio ha superato quello per il Real Madrid.
Benitez mi ha chiamato varie volte, descrivendomi un progetto nuovo ma
in un club che da anni si comportava egregiamente. Mi ha trasmesso
fiducia e mi ha fatto capire che avrei avuto i minuti che stavo
cercando.
Avevo tante offerte, forse non avrei voluto lasciare la Spagna ma al momento posso dire di non essermi sbagliato.
Siamo un po' sorpresi perchè in Italia ci sono ottime squadre, ma il
Napoli è da anni che lavora bene ed anche se il primo posto sia effimero
ci aiuta e tiene alto il morale. L'obiettivo è quello di vincere il campionato.
La Juve è la squadra da battere, sono i campioni. Ma lavoreremo per
render loro dura la vita e provare ad arrivare a fine stagione con
qualche possibilità per prenderci il titolo. Champions? Siamo nel gruppo
più difficile e la qualificazione sarà dura. Per noi sarà fondamentale
vincere tutte al San Paolo, la vittoria contro il Borussia è stata
fantastica, ma è solo un piccolo passo. Il 21, che avevo al Real, era
occupato. Visto che Cavani aveva lasciato libero il 7 è stato un
privilegio: è il numero di una leggenda del Real Madrid e di uno dei
miei idoli: Raùl".
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