Cannavaro ha accettato a gennaio la proposta del
Sassuolo e ora vuole dare il massimo per la sua nuova squadra: "E' una
sfida esaltante, mi rimetto in gioco a 32 anni".
Dalla fascia di capitano del Napoli a quella del Sassuolo, dalla Champions League alla lotta per non retrocedere. In pochi giorni la vita da calciatore di Paolo Cannavaro
è cambiata radicalmente ma il difensore partenopeo è pronto a
rimettersi in discussione e a dimostrare al club azzurro che ha fatto
male a privarsi di lui....
"Sono sorpreso e felice che appena
arrivato qui mi abbiano dato la fascia da capitano. - ha dichiarato a
'La Gazzetta dello Sport' - Il numero 28, che ho sempre indossato in
azzurro, era libero e l'ho preso subito. Quanto alla fascia, è una
soluzione temporanea perchè il Sassuolo ha già il suo capitano storico,
Francesco Magnanelli, al momento infortunato. Per me è stata una bella
dimostrazione di stima e di fiducia".
Nonostante gli emiliani lottino per ben altri obiettivi rispetto alla squadra di Benitez, Cannavaro,
che ha debuttato domenica, è molto motivato per la sua nuova avventura
in neroverde. "E' come una scommessa che voglio vincere. - ha spiegato -
Mi rimetto in gioco a 32 anni in una piazza nuova. Gli stimoli per fare
bene non mi mancano".
Naturalmente non è stato semplice per il
difensore lasciare la sua città d'origine: "Napoli è casa mia, - ha
sottolineato - sono napoletano al 100%, il Napoli sarà sempre la
mia squadra. Lasciare la città e il club che mi hanno cresciuto per me è
stato un grande dispiacere ma adesso voglio resettare tutto quello che è
stato il mio passato e guardare avanti. Mi aspetta una vita nuova".
"Nessun
rimpianto e nessun rancore. - ha tuttavia tenuto ad aggiungere - E'
finita una bella favola perchè prima o poi tutto deve finire. Sognavo di
chiudere al Napoli la carriera ma non è stato possibile. Ci ho
giocato sette anni e mezzo senza fare una polemica e non inizierò
adesso. Il mio momento più bello in azzurro? Quelli vissuti in questi
giorni, con tanti tifosi napoletani che mi hanno testimoniato il loro
affetto mentre lasciavo Castelvolturno e la festa a sorpresa dei miei ex
compagni, guidati da Maggio. Emozioni che valgono più di una
Champions".
E in Emilia Cannavaro ha ritrovato diversi suoi ex compagni: "Prima di tutti l'allenatore Malesani che ho avuto a Verona e Parma. - ha ricordato Cannavaro - L'ho ritrovato uguale, lui sa come salvare il Sassuolo. Poi Pegolo e Floro Flores col quale giocavo nei rioni di Napoli. Siamo confinanti: io della Loggetta e Floro del Traiano".
Quanto all'esordio sfortunato in neroverde domenica, le attenuanti secondo Cannavaro
non mancano: "Il Sassuolo contro il Verona schierava 7 dei 12 giocatori
nuovi. - ha evidenziato il difensore - Dobbiamo imparare a conoscerci. E
inoltre, vedi l'autorete che ha sbloccato il risultato, siamo stati
sfortunati". La ricetta per la salvezza è chiara: "Esperienza,
sacrificio, volontà: così possiamo salvarci", ha affermato.
Domenica il Sassuolo affronterà l'Inter, poi ci sarà l'incrocio proprio con il Napoli di Benitez.
"Contro i nerazzurri servirà la partita perfetta per tornare con almeno
un punto. Confido nella voglia di riscattare lo 0-7 dell'andata. Poi
per me sarà la prima contro il Napoli, non so come gestirò le mie emozioni".
Quanto alle possibilità di un ritorno in azzurro in futuro, Cannavaro
è netto: "Non credo che tornerò, alla mia età certe scelte diventano
definitive. Tra sei mesi scadrà il prestito, deciderò allora il mio
futuro". Goalcom.
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