Mazzarri la domanda su Conte se l’aspettava. O forse,
ci sperava che arrivasse. E la risposta, molto da lord inglese, non è
però priva di appeal: «Le sue parole? Si commentano da sole»....
Se dopo le polemiche di Bologna, Antonio Conte ha
minacciato di voler andare via dall’Italia, chissà come la prenderà dopo
che il suo avversario azzurro, quello con cui non si è stretto neppure
la mano né prima né dopo Napoli-Juventus, lo ha ancora una volta
ripreso. Un’altra stoccata. A distanza di quasi 17 ore. Il tecnico dei
bianconeri viene travolto dalle polemiche di Pioli, allenatore del
Bologna, che lo accusa per la sua plateale esultanza al termine della
gara al Dall’Ara.
Conte esplode. «A Firenze non puoi andare, a Napoli non puoi andare,
adesso anche a Bologna non puoi andare. Cioè, mica siamo in guerra.
Questo è uno sport». Già detta così, non è che sia una frase
propriamente molto corretta. Però Conte fa peggio. Perché nel raccontare
quello che è successo prima della gara con il Bologna, per «le
bastonato, le pietre, gli insulti», che ogni volta accolgono il pullman della Juve all’arrivo, parla di quello che è avvenuto prima del big match del san Paolo.
E dice: «Me lo posso aspettare a Napoli, sembrava uno stato di guerra, un assedio…con i lacrimogeni ma non nella civilissima Bologna». E insiste: «Sto pensando di andare via perché non posso pensare di andare con la mia famiglia, con la moglie e la bimba». Non si ferma più. E parte al contrattacco: «Andate a vedere le entrate della Juventus negli stadi. Sono inaccettabili». Mazzarri ascolta in raccoglimento la frase al centro della diatriba.
E sbotta allargando le braccia e senza fare neppure uno straccio di smorfia. «Si commenta da solo, che cosa potrei dire?».
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