De Laurentiis ha risposto alle numerose domande su Twitter da parte dei tifosi del Napoli. Si parla soprattutto della questione stadio: DeLa vorrebbe regalarsi il San Paolo, ma tiene comunque in considerazione altre ipotesi.
"Sullo stadio abbiamo aperto un tavolo col comune per verificare la volontà da parte delle autorità di venderci il San Paolo. Del resto la nuova legge sugli stadi costringerà De Magistris ad alienare il San Paolo", cinguetta il patron azzurro.
"Se però s'intestardisse a non percorrere questa strada obbligata dalla legge - aggiunge - , saremo costretti ad andare altrove. Caserta non creerebbe nessun disagio. Sarebbe raggiungibile in 20 minuti evitando anche ingorghi cittadini".
DeLa non potrà essere all'Olimpico perchè si trova a Los Angeles, ma l'attesa per il big match è spasmodica: "E' una lunga unica scaramanzia. I giorni d'attesa sono troppi e la sofferenza dell'attesa si comincia a far sentire". E sulla presenza di Albiol ed Higuain non si sbilancia: "Il Pipita e Albiol stanno recuperando da piccoli infortuni e, quando deciderà Benitez con i medici, scenderanno in campo".
Si parla anche di Papa Francesco, che De Laurentiis vorrebbe addirittura con se al Napoli: "Mi piacerebbe averlo in squadra con me per lanciare il Napoli oltre qualsiasi frontiera. Per il momento lo invito ufficialmente al San Paolo quando avrà un attimo.Spero in occasione di Napoli-Juventus o Napoli-Arsenal".
Giudizi anche su Callejon e capitan Cannavaro: "Callejon è un grandissimo valore aggiunto per il Napoli. Cannavaro è una persona garbata, educata e nel Napoli ha dimostrato di saper difendere bene i colori azzurri". Grande soddisfazione per Insigne: "Un esempio per i compagni che lo hanno abbracciato quando Florenzi ha segnato. A quel punto anch'io desideravo che restasse in campo nonostante il match ravvicinato di venerdì".
Tuttavia le idee rivoluzionarie di DeLa non vengono troppo considerate in Figc. Lui stesso spiega perchè:"Da quando nel 96 i clubs sono diventati società per azioni con finalità di lucro non si è aperto un tavolo con FIGC. Per modificare quanto va cambiato. All'epoca i presidenti della FIGC vedevano la propria carica unicamente come politica. Oggi abbiamo una persona colta e preparata come Abete,spero si creino le condizioni per adeguare il calcio ai tempi moderni".
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