L'Inter gioca, Rafa la pialla. E' la vendetta di Benitez:
4-2 stordente e dentro una partita folle, succosa, martoriata da errori
ma esaltata da sei gol. L'Inter (in 10 dal 26' s.t.) tiene palla e
schematizza e spalma calcio, il Napoli colpisce come se avesse
ancora WM in panchina, quindi con ripartenze scorticanti. Primo tempo
assolutamente schizofrenico, ripresa in cui i nerazzurri creano, non
finalizzano e poi restano a corto di un uomo e con Handanovic soffocano
un rigore a quel punto inutile. Alla fine l'Inter perde dopo 9 gare di
fila da imbattuta (l'altro kappaò fu contro la Roma) e rimane un dato
stordente: i nerazzurri non vincono a Napoli dal 1987.
MAZZARRI IN STEREO — L'accoglienza a Mazzarri (che tocca e
manda un bacio ai quadretti coi santini presenti prima di salire le
scale verso il campo) è in stereo: nella Curva-A gli gridano 'Uomo di
m..', in Curva-B, invece, gli regalano uno striscione su tre righe e con
scritto quanto segue: ' Mazzarri.. senza inchiostro sei stato l'autore
di un film tenace ed emozionante. Da chi il finale ha capito oggi sei
ancora applaudito'. E quando WM esce dallo spogliatoio si gira proprio
verso la 'B', alza la mano, saluta e ringrazia. Il tutto mentre la
Curva-A continua a intonare il proprio coro e la Tribuna Vip si divide,
fischi, applausi, qualcuno mostra qualche gesto e così via. Insomma, un
calderone di emozioni: per lui e per chi lo ha avuto in questo stadio
per quattro anni conditi da quattro qualificazioni in Europa, che sia
League o Champions. Applausi invece per Campagnaro, grande ex.
PIPITA LETALE — Però anche Rafa Benitez è un ex, e dopo 10' (e un contropiede di Palacio sul quale esce Rafael) vede i suoi andare in vantaggio: l'azione - dopo lancio di Inler - la agevola Nagatomo che rinvia decisamente un po' così e corto favorendo Higuain
e spiazzando i propri compagni: vantaggio interno, il San Paolo esplode
e Mazzarri comincia a torturarsi in panchina davanti al suo vecchio
pubblico. L'Inter fa possesso palla, il Napoli non ha mai paura e anzi si prende due o tre contropiede che spesso sono arma di Mazzarri: il mix di Benitez sembra funzionare alla perfezione. A tal punto che, dalla destra, una fiondata di Insigne colpisce l'incrocio dei pali con Handanovic che vola in ritardo. Il Napoli
non dà tregua, l'Inter si mette a manovrare, arriva due volte sul fondo
con Jonathan e Alvarez ma non c'è mai il tap-in giusto sottoporta.
RIBALTATA E NO — La trovata giusta, invece, l'Inter la
azzecca al minuto 35: palla quasi insipida a destra di Guarin che deve
attendere l'arrivo dei compagni in un'area deserta. Passa qualche
secondo, palla morbida dentro l'area, Palacio da solo la fa scorrere
sotto le gambe, Alvarez la appoggia a Cambiasso che - solissimo - la
butta dentro per l'1-1. Il pari dura molto? Macché: 3' soltanto. Palla
in profondità di Higuain per Demaili, Ranocchia è in bambola, palla a Mertens: legnata e Handanovic deve raccogliere il 2-1. Altri tre minuti e c'è il tris: tiro da fuori di Mertens, Handa respinge corto, Dzemaili
c'è e l'Inter capotta. Sembra la fine, ma è solo quella del primo
tempo: 2' di recupero e Guarin (bravo) la appoggia a Nagatomo a un metro
dalla porta, 3-2 ed è una partita non folle, di più.
BUONANOTTE INTER — Il Lato B si apre con un
triplo striscione dei contestatori di Mazzarri: "Per come hai lavorato
sei stato rispettato. Ma per il modo in cui te ne sei andato mai sarai
onorato. Mazzarri vigliacco". Comincia bene l'Inter, continuando a
giocare secondo schemi e strategie: il Napoli attende. Rafael
esce alla perfezione su svarione difensivo dei suoi e incursione
pericolosa di Guarin (21' s.t.), Alvarez si fa espellere dopo colpo di
mano (era già stato ammonito ad inizio ripresa), Inter in 10 e Benitez infila Behrami per Higuain: l'appoggio sottoporta di Callejon chiude una notte fatta di tutto. E con dentro la rivincita di Benitez davanti al rigore parato da Handanovic a Pandev.
Gazzetta.
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