Ha preso in mano il Napoli e sogna di condurlo fino alla scudetto.
Marek Hamsik ha cominciato alla grande la stagione in cui è
definitivamente tramontato il coro dei «tre tenori» come veniva chiamato
il suo sodalizio con Lavezzi e Cavani. E lo ha fatto con l’autorità del
leader ormai affermato a livello mondiale: quattro gol in due partite,
numeri da top player, leadership della classifica cannonieri...
Benitez lo aveva detto: ai trenta gol di Cavani si sopperisce con le
reti di Higuain, ma anche con quelle di Hamsik, Callejon, Pandev,
Insigne. E finora ha avuto ragione grazie al poker dello slovacco e alle
due reti dello spagnolo. Ma è solo l’inizio della sfida, visto che il
tecnico madrileno ha profetizzato 15 reti per Hamsik. «Non sarà facile, è
una bella sfida ma è affascinante porsi degli obiettivi a inizio
campionato», dice Marekiaro in un’intervista al sito slovacco Sports.sk.
Hamsik parla dal ritiro della sua nazionale con cui venerdì
affronterà una sfida decisiva in Bosnia Erzegovina nel cammino ai
Mondiali brasiliani: i bosniaci sono leader del girone con 16 punti,
davanti alla Grecia a quota 13 e alla Slovacchia che ne ha 9. La corsa è
per il secondo posto ma gli slovacchi devono fare punti in Bosnia. Lo
slovacco ha abituato i tifosi alle partenze sprint. Da quando è a
Napoli, stagione 2008/09, ha quasi sempre segnato alla prima di
campionato, dalla rete dell’1-1 con la Roma, fino all’acuto nel 6-1 al
Genoa dello scorso anno. «Quattro reti nelle prime due gare - ammette - è
qualcosa che non mi era mai capitato. È speciale. Ma non voglio
attribuirmi meriti particolari, mi trovavo solo al posto giusto al
momento giusto». Ma per trovarcisi così spesso bisogna essere dei
campioni. E Hamsik lo è diventato proprio a Napoli, città che lui ha
eletto a sua seconda casa. La crescita lo ha portato ormai ad essere
paragonato ai grandi del suo ruolo, in particolare a Steven Gerrard,
stella del Liverpool di Benitez che salì sul trono d’Europa.
Lui, capitano in campo in questo avvio di stagione che vede Cannavaro in
panchina, resta però con i piedi per terra e pensa ai risultati del
gruppo, anche in questi giorni in cui guarda i grandi bomber dall’alto:
«Probabilmente - spiega - nella classifica cannonieri alla lunga gli
attaccanti puri avranno la meglio. Io penso solo a fare il mio meglio
per la squadra». Intanto il pallottoliere dei suoi gol va avanti: ora è a
quota 74 reti, all’ottavo posto assoluto nella classifica guidata da
Maradona con 115 reti. Il prossimo obiettivo, a breve, è il settimo
posto di Savoldi, poi bisognerà continuare di buona lena per arrivare
alle 96 reti di Careca. Ma Hamsik non si nasconde: il record di Diego è
nel mirino.
a cura di: Paky Chiocca
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