Lorenzo Insigne voleva allenarsi nello stadio
della sua Frattamaggiore: ma il custode
dell'impianto municipale ha chiamato il sindaco, per chiedere se il
giocatore fosse autorizzato, e Insigne ha preferito andar
via...
Lorenzo Insigne, attaccante del Napoli, voleva allenarsi nello stadio
della «sua» cittadina natale, Frattamaggiore: ma il custode
dell'impianto municipale ha chiamato il sindaco, per chiedere se il
giocatore fosse autorizzato, e Insigne - dopo una concitata
conversazione telefonica con il primo cittadino - ha preferito andar
via. È lo stesso sindaco, Francesco Russo, a ricostruire le fasi della
vicenda.
«L'estate scorsa, quando Lorenzo era ancora al Pescara, lo autorizzai a
usare per un mese lo stadio per i suoi allenamenti; ovviamente gratis,
mentre i cittadini che chiedono l'accesso devono pagare una quota.
Stamane il custode non ha fatto altro che il suo dovere: occorre
sorvegliare gli accessi all'impianto, nuovissimo e tra i migliori
d'Italia, e quindi, quando si è presentato Insigne, gli ha chiesto se
fosse autorizzato. In mancanza del permesso, mi ha chiamato al telefono e
ci ha messi in comunicazione».
«A Lorenzo - aggiunge Russo - ho ripetuto che non c'erano problemi nel
fargli usare l'impianto, come in passato, e che l'avrei anche
autorizzato verbalmente.
Ma mi è parso infastidito, risentito, ed ha preferito andare via. Mi
spiace per la sua reazione, se è così suscettibile gli chiedo scusa; ma
un campione deve anche rendersi conto che esistono regole da rispettare,
specie quando si gestiscono impianti che appartengono alla
collettività». Leggo.
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