Il Napoli di De Laurentiis paga, in media, meglio dei Dallas Cowboys di football americano, ma, se la franchigia azzurra fosse iscritta al campionato di Nba non riuscirebbe ad entrare tra le trenta squadre del campionato professionistico di basket americano....

Stesso discorso vale nei confronti della Premier League di cricket indiana. È la classifica del 2013 stilata da "Sportingintelligence's Global Sports Salaries Survey" realizzata in collaborazione con "The Magazine" ESPN e pubblicata questa settimana negli Stati Uniti in coincidenza con The Magazine's 'Money Issue'.

La classifica tiene conto della media di pagamento annua per il 2013 (la somma totale diviso il numero dei componenti la rosa di prima squadra) dei dodici campionati più popolari al mondo: NFL, NHL, NBA, MLB, Premier League, Liga spagnola, Bundesliga, Serie A, Australian Footbal League, Canadian Football League, Nippon professional Baseball, Indian cricket Premier League ai quali i promotori hanno aggiunto quest'anno la Major League di Soccer statunitense ed il campionato di calcio scozzese.

La squadra che per il 2013 pagherà, in media, il monte stipendi più alto, è il Manchester City con 8.059.477 dollari (6.071.440 euro) davanti i Los Angeles Dodgers con 7.468.882 dollari (5.626.530 euro) e il Real Madrid con 7.257.216 dollari (5.467.080 euro).

Il Napoli, in questa speciale classifica, figura al 155esimo posto (su 278 società) con una media stipendi di 1.949.890 dollari (1.468.910 euro). Tra le curiosità di questa classifica che, come tutte le graduatorie americane tiene in grande evidenza le medie e non le somme aritmetiche di spesa, il fatto che il Napoli spenda di più dei Dallas Cowboys ed è la sesta in serie A dopo Milan (sesta in assoluto con 4.925.880 euro), Inter (4,6 milioni), Juve (3,4), Roma (2,7) e Lazio (1,7).

Tra le prime 100 anche tutte le squadre dell'Indian Premier League di cricket con i Royal Challengers Bangalore al 28esimo posto nella classifica generale ed al primo in India con 4.841.098 di dollari (3.646.940 euro).

Fonte: Il Mattino