Si
parla spesso di "modello Udinese" per definire la capacità di gestione
ed autofinanziamento della Famiglia Pozzo, ma in realtà oggi in Italia
la squadra che sta facendo registrare il miglior mix di risultati
sportivi ed economici è, indubbiamente, il Napoli...
La crescita dei ricavi stimata è imponente e ci consente di apprezzare appieno il significato della partecipazione alla Champions League: da sola , secondo l'ipotesi di lavoro di arrivo fino agli ottavi di finale, può portare proventi per circa 45 milioni di Euro, contro i quasi 6 milioni che il Napoli dovrebbe aver ottenuto dall'Europa League.
Per quanto riguarda i costi, oltre ad un incremento delle spese generali (che ritornano al livello della stagione 2011/12 in cui il Napoli era in CL) abbiamo ipotizzato un incremento dei costi del personale, pur in assenza di movimenti di calciomercato, in ragione di 8 milioni netti fra stipendi e premi di risultato: al lordo delle tasse e degli oneri sociali, questo importo sale fino a 14,4 milioni.
In diminuzione l'impatto degli ammortamenti dei giocatori, in virtù della particolare metodologia utilizzata dalla Società, che prevede di concentrare gli ammortamenti nei primi 2-3 anni di utilizzo del giocatore, indipendentemente dalla durata del contratto. Questo fa si, per esempio, che dei 33 giocatori considerati (fra titolari ed in prestito), ben 12 siano già stati completamente ammortizzati e 7 abbiano una quota di ammortamento inferiore ai 500.000 Euro.
A differenza della Juventus, il Napoli – anche in assenza della vendita di Cavani - ha un importante spazio di manovra per la propria politica di investimento, potendo contare su un utile prima delle tasse di quasi 31 milioni di Euro.
Quella del Napoli è una vera "potenza di fuoco"
Se Cavani sarà venduto ad una cifra vicina ai 60 milioni di Euro, porterà al Napoli un'enorme dote in termini di plusvalenza, perché il suo valore a bilancio a fine giugno sarà di 3,6 milioni di Euro. Oltre a questo, la vendita all'estero avviene, seppure con rateizzazioni, in denaro "vero" e non in crediti spendibili in Lega Calcio. Questo significa che il Napoli avrà il doppio vantaggio di ottenere una plusvalenza di 56,4 milioni di Euro e contemporaneamente un flusso di denaro (20 milioni all'anno per tre anni?) utilizzabile anche per comprare all'estero, dove i valori di mercato – proprio perché si usa denaro "vero" – sono più vicini alla realtà e non gonfiati.
Il Napoli potrebbe trovarsi quindi, ai primi di luglio con un budget di spesa potenziale, venduto il solo Cavani, di circa 85 milioni di Euro. Una vera manna in questi tempi di crisi di mercato.
Sarà interessante capire come spenderanno questa cifra, considerando che la politica della Società partnopea degli ultimi anni è stata di muovere poche pedine di valore e non di effettuare acquisti "in massa".
E' anche vero che questo potrebbe essere un'anno eccezionale (la Champions non è certa tutti gli anni, e se non arriva 40 milioni mancano all'appello al momento della partenza) perché un budget con 85 milioni di Euro di risultato pre-tax potrebbe consentire – vista la filosofia di ammortamento adottata dalla Società – di effettuare 2-3 acquisti "pesanti" che sarebbero coperti sia in termini di uscite di cassa, sia di ammortamenti per il primo anno.
Sul fronte stipendi, oltre a ricordarvi che abbiamo già caricato i costi di circa 8 milioni di Euro per aumenti e premi, l'addio di Cavani (che aveva un contratto netto da 4,5 milioni a stagione) significa che si liberano risorse per pagare due giocatori di livello.
Sarà un'estate scoppiettante sul Golfo di Napoli. Ed anche interessante da osservare per capire la capacità del management di gestire questa situazione nuova.
Fonte : Tifosobilanciato.it
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