Napoli si sveglia illuminata dal sole che le appartiene e con negli
occhi ancora l'entusiasmo per la strepitosa semifinale vinta 3-0 ai
danni della Roma. Ma, oltre ai risultati sportivi, sono anche altri i
dati che possono far sorridere De Laurentiis e i suoi....
Dal rapporto Uefa sui 237 club iscritti alle coppe europee per la stagione 2013-2014, emerge che il Napoli è l'unica società, insieme alle 4 semifinaliste Champions - Barcellona, Real Madrid, Bayern e Borussia Dortmund - dove la quota degli stipendi incide meno del 50% sul bilancio. È un dato significativo, perchè denota come le finanze del club di De Laurentiis siano solide ed in linea con i dettami del Fair Play finanziario; ma, soprattutto, rendono merito al Napoli che entra nell'Olimpo dei top club, pur non essendo (ancora) tale. I 4 club che fanno compagnia al Napoli, pagano stipendi folli, ma almeno sostenibili, considerate le rispettive entrate. In un calcio sempre più business, chi riesce a far quadrare i conti vince.
I ricavi totali dei 237 club hanno raggiunto quota 8,1 miliardi (+6,9% rispetto al 2011), mentre le spese sono 9,2 miliardi. Resta un passivo di 1,1 miliardi di euro, ma meglio del 2011 (1,7 miliardi). Inoltre, si nota, in generale, una spesa minore per gli stipendi il cui l'aumento è "solo" del 6,5%: per la prima volta le spese sono cresciute meno dei ricavi (+6,9%). La vera fonte di guadagni (e in alcuni casi anche l'unica significativa - soprattutto qui in Italia -) resta la tv: degli 8,1 miliardi di ricavi, in media il 25% arriva dalle televisioni, il 24% dagli sponsor, appena il 20% dai biglietti e poi il resto. Solo la Germania migliora la statistica, con appena il 23% dei guadagni provenienti dalle tv. In Italia, invece, il 48% delle entrate è televisivo, mentre in Inghilterra il 43% ed in Spagna il 40%.
Tornando alle virtù dei singoli club, detto degli ottimi risultati del Napoli, apriamo una parentesi sulle società meno ligie: al primo posto c'è l'Anzhi, che nel 2012 sperperava oltre il 100% delle proprie finanze in stipendi ed infatti ora è in smobilitazione; eccessivamente prodighe anche il City (80%) ed il Psg (50%, ma con un tasso di crescita delle spese esponenziale). La Juve è al non onorevole 70%, il Milan e il Chelsea si fermano al 60%. Non spendere più di quanto si guadagna è lo slogan del Fair Play finanziario. In attesa che da semplice formula si trasformi in diktat, c'è grande curiosità (forse anche un po' di sadismo) per conoscere le sanzioni che verranno inflitte ai club irrispettosi delle regole economiche. A tal proposito Rummenigge, presidente del Bayern modello, ha accusato pubblicamente il Psg e avvisato l'Uefa di agire. Tornando agli affari di casa nostra, è evidente la gestione virtuosa applicata al progetto Napoli. Progetto non solo economico (già collaudato e riuscito), ma anche tecnico con l'avvento di Rafa Benitez. Chi rimpiange la serie C e muove critiche eccessive, vive fuori dal mondo e dalla realtà.
Fonte: Napoli100x100.it
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