Zeman e Mazzarri su un punto sono stati perfettamente
d’accordo: il terreno di gioco del San Paolo non era in buone
condizioni. L’affondo del boemo è stato persino più aspro: «Già è una
fortuna che nessuno si è rotto un crociato». Tornano così di nuovo
d’attualità le condizioni del campo dello stadio di Fuorigrotta, finito
nel mirino a inizio stagione. Troppe zolle, troppi buchi, accusano i
protagonisti....
Certo, dall’esterno, non sembra messo male come in
occasione di uno spettrale Napoli-Fiorentina. «Ci sono stati già
degli interventi durante la sosta, abbiamo inoltre ingaggiato tre tra i
migliori esperti del settore in Italia. E ora a gennaio dopo la gara con
il Palermo ci sono 15 giorni per poter intervenire», rassicura il
presidente De Laurentiis consapevole del problema.
Mazzarri su questo aspetto appare seriamente preoccupato: «Per
il gioco che facciamo siamo danneggiati. Col Bologna per esempio abbiamo
pagato molto le condizioni del terreno di gioco». A settembre il campo
era stato completamente rizollato dopo una semina parziale che però non
aveva dato i frutti sperati. Non si è mai capito esattamente cosa è
successo ad agosto: c’è chi ha parlato di un virus, chi di un fungo e
chi invece ha fatto esplicito riferimento a un sabataggio. L’intervento
dell’agronomo della Lega, Castelli, ha contribuito a risanare la
situazione. Ora c’è qualche piccola crepa e l’esigenza di dover
intervenire di nuovo. Il club, comunque, è convinto che entro due
settimane la situazione tornerà normale.
Il Mattino
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