Il club si ribella alla sentenza della Disciplinare: «Tutte le decisioni vanno prese prima che inizi un torneo». Il legale di Cannavaro e Grava: «Norme da cambiare»
«Pur non entrando nel merito dell’obsoleto e superato principio della responsabilità oggettiva» il Napoli non condivide le decisioni della Disciplinare: «Non si possano alterare irrimediabilmente i campionati in corso di svolgimento». Così la società in una nota sul proprio sito.
La Stampa
«Ogni eventuale decisione va presa prima che inizi un torneo o
al termine dello stesso. Dalla stagione 2009/2010, di tempo ce n’è stato
per valutare e decidere», sottolinea la società. Nella nota il
presidente Aurelio De Laurentiis, l’allenatore Walter Mazzarri e tutta
la squadra si dicono «sereni, certi che nessuna violazione possa essere
addebitabile alla SSC Napoli spa». Il Napoli sottolinea di «riservarsi
ogni commento giuridico e ogni azione nelle opportune sedi».
Dure
le parole di Enrico Fedele, procuratore di Cannavaro e Grava, a Radio
Marte Sport Live: «L’indignazione c’era, la sentenza è stata
ufficializzata oggi, ma era già scritta da giorni. Mi ero già espresso
in materia: le norme vanno modificate, sono vetuste. Spero e sono
convinto che al Tnas - dove ci sono stati dei ribaltamenti, non ultimo
quello di Vantaggiato - che la verità verrà a galla».
«La
Corte Federale restituirà al Napoli un punto, ma la speranza è che la
società possa cavarsela con una multa mentre i giocatori debbono
ricevere l’assoluzione. Chi risarcisce l’uomo Cannavaro? Chi risarcisce
l’uomo Grava? Generalmente se un giocatore è attore di un tentato
illecito, può esserci una sospensione degli emolumenti, poi resta a
discrezione di una società. Ma qui non si sta con la spada di Damocle
per approfittare di una situazione, il Napoli è stata sempre una società
inappuntabile», prosegue il procuratore dei due calciatori del Napoli.
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