Il tecnico azzurro Rafa Benitez è stato l'ospite esclusivo della trasmissione In casa Napoli in onda su Piuenne TV. "Sconfitta
di Bergamo? E' sempre difficile analizzare una partita quando si è
sconfitti per 3-0. Dopo il primo tempo credevo che nella ripresa avremmo
potuto vincere. Invece gli errori hanno fatto diventare difficile le
cose. Se dovessi rigiocare la partita schiererei la stessa squadra,
quella scesa in campo era per me la squadra giusta per vincere. Puntiamo
sempre al massimo in tutte le partite.....
Il risultato della Fiorentina ci
ha condizionato? Assolutamente no, noi giochiamo tutte le partite per
vincere.
Turn over? Io non parlo mai di turn over, io gestisco la
rosa per avere tutti a disposizione. In rosa abbiamo tutti giocatori di
massimo livello. Quando cambio e le cose vanno bene tutti sono pronto
ad elogiarmi, quando le cose vanno male sono pronto ad ascoltare le
critiche. Il mio compito è sfruttare la rose al massimo. Non ci sono più
i titolarissimi. Le assenze prolungate di Reina, Zuniga, Hamsik e Mesto
hanno fatto sì che tanti giocatori non hanno potuto riposare per
sostituirli. Allora è normale che alcuni giocatori accusino dei cali. Il
recupero di Hamsik è importante.
La buona notizia è che abbiamo recuperato Behrami. Resto comunque molto fiducioso per il resto della stagione. Bilancio?
I bilanci si fanno sempre alla fine. Ad inizio stagione si parlava di
scudetto perchè erano arrivati giocatori di alto livello, però sappiamo
che il campionato italiano non è facile. Grazie al mercato invernale ci
siamo migliorati, ringrazio il presidente per gli sforzi compiuti. La
squadra è diventata più internazionale, l'età media della rosa è calata
di due anni rispetto alla scorsa stagione.
Esclusione Jorginho?
C'è una regola della Uefa che la gente non conosce. Nella lista devono
comparire 17 calciatori senza limitazioni, 4 tesserati cresciuti in
Italia e altri 4 cresciuti nel settore giovanile del club di
appartenenza. Rispetto alla lista presentata in estate abbiamo dovuto
cambiare tre calciatori. Non avendo più a disposizione Armero, Cannavaro
e Mesto, e alla luce dell'infortunio occorso a Zuniga, avevo bisogno di
giocatori in grado di coprire più ruoli. Per questo ho deciso di
portare Ghoulam, Revelliere ed Henrique. L'assenza di Jorginho è quindi
obbligata.
Roma? Gara importantissima, dobbiamo essere preparati. Dobbiamo dimostrare carattere. Behrami? Oggi si è allenato molto bene, è un giocatore molto importante perchè a centrocampo si fa sentire tanto. Non so però se sarà disponibile già per la prossima gara.
Il mio motto? Il mio motto è 'Sin prisa, pero sin pausa' che in italiano vuol dire 'Senza fretta, ma senza fermarsi'. Nel calcio la testa è più importante dei piedi. Faccio un esempio: una volta giocavamo il derby Liverpool-Everton, noi eravamo in dieci ed eravamo sull'1-1. Tolsi Gerrard e feci entrare Lucas Leiva perchè Gerrard si era fatto prendere dalla passione, giocava col cuore ma non con la testa. Alla fine vincemmo 2-1 con un goal di Lucas Leiva.
Inler? Ha fatto un brutto errore, ma lui resta un esempio per i suoi compagni. Si allena sempre alla grande, nelle ultime due partite, al di là dell'errore, è stato perfetto. Allenamenti? L'80% dell'allenamento lo facciamo con il pallone, mentre il restante 20% è senza palla dedicato a corsa e pesi. Preferisco lavorare con la palla perchè è quello che conta. Il calcio è cambiato. Si iniziava forte, ma adesso non si può fare così. Cerchiamo di essere costanti durante tutto il campionato. Se si vanno a vedere tutte le mie esperienze precedenti si capisce che alla fine le mie squadre hanno dimostrato grande forza. Siamo ad un livello fisico buono. L'atteggiamento della squadra è perfetto, nonostante gli errori. Scaramantico? No, non troppo. La storia dei calzini che mia figlia mi regala ad ogni partita è solo parzialmente vera: è successo solo due volte. Scudetto? Sappiamo che non sarà facile, proveremo comunque a vincere qualcosa e dare sempre il 100%. Obiettivi? Non possiamo fermarci a lamentarci. Dobbiamo andare avanti e prepararci per la prossima partita. Il calcio è così, ogni settimana è buona per cambiare le cose e noi proveremo a farlo contro la Roma. Allenatori che mi hanno preceduto? Il mio punto di riferimento è stato Sacchi. Aragones invece ha cambiato il calcio in Spagna, con lui la nazionale spagnola è diventata una squadra.
Io nuovo Ct della Spagna? La mia
relazione con Del Bosque è molto buona, abbiamo collaborato al Real, lui
ha rinnovato il contratto con la nazionale. Mi piacerebbe certamente
allenare la Spagna, ma in futuro ed intendo tra 5-10 anni. Per il
momento mi piace allenare un club tutti i giorni, allenare una nazionale
credo sia una scelta più matura. Quanto mi sento napoletano? Quando ho
visto il Palazzo Reale mi sono accorto dell'influenza spagnola a Napoli.
Al sud della Spagna il calcio si vive come a Napoli.
Svantaggio dalla Juve?
Non è facile recuperare punti alla Juve, perchè loro stanno facendo
benissimo. Noi dobbiamo lavorare con la mentalità giusta facendo tutto
nel modo migliore possibile così come successo ai tempi di Valencia e
Liverpool.
Città di Napoli? E' bellissima, ci sono tantissime
cose da vedere e credo che dovrebbe essere conosciuta nel mondo non solo
per la pizza e per la squadra. Il mio compito resta comunque quello di
far vincere la squadra e nel far questo devo avere massima
concentrazione. Il Napoli un'opportunità importante per crescere. Cosa
manca al Napoli per diventare grande? Per me struttura, centro sportivo,
settore giovanile possono fare la differenza per un club che voglia
stabilizzarsi a livelli altissimi. Chi mi ricorda il mio Napoli?
Sicuramente il Liverpool. Nuovi sistemi di gioco? A partita in corso
cambiamo spesso metodo di gioco. Con la Lazio abbiamo giocato col
4-1-4-1. Noi dobbiamo essere bravi a capire il gioco.
Appello ai tifosi Nelle situazioni di difficoltà bisogna essere uniti, lavorare insieme al fianco della squadra. Uniti saremo più forti".
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