Gianello ha scelto il patteggiamento e dichiara: "sono stato tradito da un amico, tifosi mi dispiace"
Matteo Gianello ha scelto il patteggiamento. Lui è alla base del
deferimento del Napoli, di Cannavaro e di Grava alla Disciplinare, nel
processo che è appena cominciato a Roma. Ma non ci sta a passare da
"bandito": «Sono stato tradito da una persona che mi era stata
presentata dal club e frequentava gli ambienti della società. Lo
ritenevo un amico». La sua presenza al processo è stata velocissima, il Procuratore federale ha chiesto la riduzione a un anno e quattro mesi: «Spero di poter mettere una pietra sopra, di poter scrivere la parola fine a questa vicenda dopo un anno e mezzo difficile». Napoli e il Napoli ce l'hanno con lui, si rivolge ai tifosi che lo conoscono bene: «A loro dico che mi dispiace, ho dato sette anni di vita, io di Verona ho spesso ricevuto insulti per questa maglia».
La Disciplinare, intanto è riunita in camera di consiglio per valutare
tutti i patteggiamenti. Oltre a Gianello, infatti, ci sono anche Cossato
(un anno ridotto a nove mesi), Passoni (da 6 a 4 mesi), Parlato (da 3 a
2 mesi), l'Albinoleffe (5000 euro di ammenda), Avesa (100 euro di
ammenda).
corriere dello sport
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