I fratelli Insigne a confronto. Dopo il triangolare con le rispettive
Nazionali, il Corriere dello Sport ha raccolto alcune dichiarazioni dei
due attaccanti partenopei...
LORENZO - "Roberto è forte, ha dei grandi colpi, anche se finora non l’ho mai visto giocare perché quando va in campo la Primavera io sono in ritiro con la prima squadra. Chi lo vede, mi dice che è fortissimo. Domenica scorsa abbiamo giocato insieme e spero che si ripeta in futuro. Sarebbe bellissimo. La nostra è una famiglia sportiva, il problema è che il nostro fratello più piccolo, Marco (18 anni), non ha tanta voglia di giocare. Ma siccome vuole stare dietro a noi due, ha capito che deve mettercela tutta. Il Napoli? Siamo in un’ottima posizione di classifica e il primo obiettivo è quello di mantenere questo posto. Poi punteremo a migliorarla. Ancora non sappiamo dove possiamo arrivare. Anche questo è un titolo di merito per me e Roberto: è stato un grande allenatore come Mazzarri a portarci al debutto in A. E’ il nostro secondo padre"
ROBERTO - "L’emozione del debutto in A è stata forte davvero. Avevo due sogni da bambino, giocare al San Paolo, lo stadio della mia città, e accanto a mio fratello. Domenica li ho realizzati. E’ il mio idolo, in campo e fuori. Lo devo ringraziare per tutti i consigli che mi dà: “continua così, non mollare mai, guarda sempre avanti lavorando sodo, senza montarti la testa, perché questo è solo l’inizio e la strada è lunga assai”. Tutti sanno che anche mio padre Carmine ha giocato a calcio, ma nessuno sa che pure mia madre Patrizia ogni tanto gioca. Siamo una bella famiglia. Io sono più istintivo, a volte anche un po’ impulsivo; Lorenzo invece è più riflessivo, più tranquillo. Io sono più simpatico di lui, perché quando ha il nervoso non gli si sta vicino. Mi ha colpito la forza dello spogliatoio del Napoli, della prima squadra intendo. Si vede che è un gruppo
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