Lorenzo Insigne grande protagonista degli Europei Under 21 ha rilasciato alcune dichiarazioni ail sito della UEFA. "Io
numero 10? I numeri di maglia li abbiamo scelti in base alle presenze,
ma quando è stato il momento di consegnare la numero 10, tutta la
squadra ha voluto darlo a me....
I miei compagni mi danno tanto fiducia e
sono molto contento perchè prima di essere compagni di squadra siamo
tutti amici fuori dal campo. Indossare questa maglia non la vivo come
una responsabilità, sono solo contento che abbiano fatto questa scelta e
io mi sto impegnando al massimo sul campo per dar loro ragione della
loro decisione. Un po' di agitazione è normale ci sia prima di partite
importanti, però cerco sempre di stare tranquillo, di non pensarci
troppo. A livello di comportamento, devo cercare di stare più calmo, per
esempio quando la squadra va in difficoltà o inizia a non "girare"
bene. Devo fare semplicemente tutto quello che ho in mente quando ho la
palla.
Arrivare ad una finale Under 21 è un'emozione incredibile.
Abbiamo fatto tanto per arrivare fino a qui grazie sia a Ferrara che era
prima sulla panchina e ha dato un grosso contributo e a mister Mangia,
che è stato per noi fondamentale. Ci ha aiutato tanto, soprattutto a
formare un grande gruppo perchè la forza di questa squadra non è il
singolo, ma sono tutti e 23 i giocatori. Siamo sempre uniti, chiunque
scende in campo aiuta a mantenere sempre grande serenità e
concentrazione. Non credo ci siano particolari differenze tra noi e la
Spagna, siamo un'ottima squadra e anche loro hanno giocatori molto
importanti che sono stati in Nazionale maggiore. Siamo arrivati fino
alla finale e chi è più bravo vincerà. A noi non interessa chi danno per
favorita. L'importante è scendere in campo martedì e pensare
esclusivamente a noi stessi. Siamo tutti uniti e cercheremo di dare il
massimo per vincere.
Pericolo numero 1? Isco perchè ha una marcia in
più. Le mie condizioni fisiche? Sono partito bene segnando contro
l'Inghilterra il gol che ci ha permesso di vincere, poi contro Israele
ho subìto un forte colpo. Pensavo di essermi rotto qualcosa, talmente
era forte il dolore. Dai controlli, fortunatamente, non è emerso nulla
di grave. I dottori, i fisioterapisti e tutto lo staff mi hanno dato una
grande mano a recuperare. Non pensavo più di giocare, ma fino alla fine
mi hanno supportato, mi hanno curato e mi hanno trasmesso serenità. È
grazie a loro che ho giocato la semifinale. Con il mister mi sono sempre
trovato bene, sin dall'inizio. Ci siamo parlati con chiarezza in ritiro
e mi è sembrato fin dal primo istante una persona seria e corretta. È
un grande allenatore, una brava persona soprattutto nel rapporto con i
giocatori, non solo con undici ma con tutti e ventitrè. Si fa voler bene
e non fa sentire nessuno escluso.
Se c'è una frase che mi ripete più
spesso? 'Gioca come sai perchè sei forte e hai talento. Non pensare a
nessuno, pensa solo a quello che ti dico io e continua così'.
L'esperienza acquisita qui è un tassello in più che ti permette di
arrivare fino alla Nazionale maggiore. Parlando anche con l'allenatore,
eravamo entrambi d'accordo che venire qua e disputare un Europeo U21
fosse importante per la mia crescita. Sono contento di essere qui, siamo
arrivati fino alla finale e ce la giocheremo per vincere il trofeo. Se
dovessimo vincere la Coppa sarà certamente un'emozione bellissima, non
solo per me ma anche per tutti i miei compagni e per lo staff. Spero che
andrà bene".
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