Via la copertura, ristrutturazione settore per settore senza chiudere
l'impianto e nuovi parcheggi. L'obiettivo è ricreare il catino
progettato dall'architetto Carlo Cocchia. Quasi tramontata l'idea di
realizzare un nuovo stadio a Ponticelli, il Comune è pronto a tornare al
passato.
L'idea è quella di ripartire dal vecchio San Paolo...
Primo passo è
togliere la copertura per sostituirla con una più leggera che non
prevede il terzo anello, da anni inagibile. Una volta tolta la
sovrastruttura realizzata durante per il mondiale del 1990, il San Paolo
dovrebbe essere anche messo sotto vincolo dalla soprintendenza come
bene da salvaguardare. Resterà la pista di atletica, mentre si procederà
a una riqualificazione totale delle tribune.
Il piano - ci sta lavorando l'assessore Giuseppina Tommasielli - prevede
che lo stadio resti aperto durante i lavori di riqualificazione. In
pratica, l'idea è di procedere settore per settore, senza però alcun
abbattimento. C'è la precisa volontà di far rinascere il vecchio San
Paolo, non di ricostruirne uno nuovo, adeguando l'impianto alle nuove
normative. A questo si aggiunge il piano di restyling di tutta l'area di
Furorigrotta.
Questa è il piano, ma c'è il solito problema: chi paga? Il Comune
vorrebbe affidare l'intero costo dell'operazione alla società Napoli
calcio che in cambio lo avrebbe la gestione prolungata negli anni dello
stadio.
Sicuramente Palazzo San Giacomo vuole rinegoziare la convenzione siglata
quando Aurelio de Laurentiis rilevò dal fallimento la squadra e
l'iscrisse al campionato di serie C.
Ora i tempi sono diversi e
quell'accordo, tra l'altro in scadenza, deve essere rivisto: "Perchè così è troppo favorevole alla società e poco conveniente al Comune",
fanno sapere dall'assessorato allo sport così come sostenuto anche dai
consiglieri comunali durante una recente commissione.
La vicenda è complicata, anche perchè c'è da definire la transazione tra
la società e il Comune. Palazzo San Giacomo vanta crediti dal Napoli
calcio per circa un milione e seicento mila euro. Ma ci sarebbero anche
altri soldi derivanti dalla pubblicità che non sono stati mai
quantificati. Allo studio c'è la stipula di una transazione, più volte
annunciata ma mai definita compiutamente, senza la quale non si può
siglare la nuova convenzione.
Intanto, l'assessorato allo Sport, per cautelarsi, ha messo in mora la
società di De Laurentiis per i soldi dell'affitto mai pagati. Un atto
preso per non far decadere i crediti e per evitare che la Corte dei
conti chiami l'amministrazione cittadina a rispondere di un possibile
danno erariale per crediti non più esigibili.
Su quello che accadrà in futuro il Napoli Calcio preferisce non
commentare: "Qualsiasi dichiarazione in questa fase è prematura" afferma Alessandro Formisano, direttore marketing del Napoli. Il braccio destro del presidente De Laurentiis, più che altro, sottolinea che "i
lavori che la Uefa ci ha prescritto non sono ancora partiti. Dovevano
iniziare a febbraio ma per colpa delle lungaggini dell'amministrazione
sono ancora fermi".
Anche su come vengono eseguiti i lavori da parte della società, cui
spetta la manutenzione dello stadio, il Comune ha deciso di cambiare
strategia che non prevede più carta bianca a De Laurentiis. Ad esempio,
in merito ai lavori di ristrutturazione, compresi quelli imposti dalla
Uefa, Palazzo San Giacomo ha imposto un ribasso di gara del 35 per
cento. Insomma, non funzionerà più che il Napoli spedirà a piazza
Municipio le fatture attestanti la spesa sostenuta, ma tutto andrà
certificato e deciso prima.
Nella nuova convenzione, inoltre, il Comune punta a definire l'itera
gestione delle partite, compresa la spese che si devono sostenere per
schierare gli agenti della polizia municipale sottraendoli ad altri
compiti. Insomma, transazione e futura convenzione sono tutt'altro che
definite mentre appare sempre più improbabile la costruzione del nuovo
stadio a conchiglia a Ponticelli.
Fonte: Repubblica.it
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