Napoli. Tanto rumore per nulla. Sembrava essere successo il finimondo
durante la partita di calcio femminile tra le azzurre del Napoli Carpisa
Yamamay e le rivali del Graphistudio Pordenone, svoltasi allo stadio
Collana del Vomero sabato 16 novembre e terminata a reti bianche.
Il presidente del club friulano, Antonello Colle, su un articolo apparso nell'edizione odierna del Gazzettino,
ha lamentato disordini nel corso del match: «A Napoli hanno inseguito
alcuni nostri sostenitori - ha detto Colle al quotidiano del Nord-Est:
-. Fortunatamente era presente la polizia, che è prontamente
intervenuta, scortando poi la nostra corriera fino all'autostrada.
Lamentiamo la vergogna dei cori di imbecilli che nessuno, né la terna
arbitrale né la società locale, ha cercato di stoppare e la presenza a
bordo campo di persone non autorizzate. Entrava proprio chiunque.
C'erano dirigenti che sappiamo essere squalificati, ragazzini delle
giovanili. Un clima in cui non si può giocare tranquillamente. Una
situazione proprio assurda».
A gettare acqua sul fuoco il direttore generale del club napoletano, Italo Palmieri: «Parlare
di disordini e di intervento della polizia è un'esagerazione - ha detto
-. C'è stato solo un alterco tra alcuni tifosi napoletani e la famiglia
di una calciatrice partenopea che gioca nel Pordenone. Tutto qui. Non
c'erano infatti sostenitori di Pordenone al seguito della squadra e la
cosa è finita lì, dopo poco. Tutto è nato probabilmente in seguito ad
alcuni cori da stadio contro la squadra ospite, come succede in molte
realtà calcistiche. Cori-sfottò che condanniamo e se qualcuno si è
sentito offeso chiediamo scusa. Ma posso giurare che non è successo
nulla di grave e che non è intervenuta la polizia".
La versione del dg Palmieri è stata confermata dalla polizia. «Non
c'è stato alcun disordine né allarme - hanno spiegato dalla Questura -.
Se abbiamo scortato la squadra di Pordenone fino in autostrada? Niente
affatto: abbiamo semplicemente dato loro indicazioni stradali».
di Marco Perillo (Il Mattino)
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